Il Salone nazionale del Tartufo Bianco pregiato di Città di Castello: un modello di valorizzazione territoriale e filiera integrata
Nel panorama delle fiere italiane dedicate al tartufo, il Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Città di Castello rappresenta un caso di studio significativo per capacità organizzativa, approccio territoriale e visione sistemica.
Giunto alla 45ª edizione, l’evento si conferma come punto di riferimento per la promozione del tartufo bianco dell’Alta Valle del Tevere e, più in generale, per il comparto delle produzioni d’eccellenza legate al bosco e alla micologia spontanea.
(biancopregiato.it)
Tradizione e innovazione nella filiera del tartufo
La manifestazione nasce con l’intento di valorizzare l’intera filiera del tartufo, dal tartufaio al ristoratore, dal ricercatore al consumatore, integrando competenze tecniche, pratiche sostenibili e strategie di promozione turistica.
L’obiettivo è chiaro: rafforzare il posizionamento del tartufo bianco pregiato umbro come prodotto identitario, sostenibile e ad alto valore aggiunto, mantenendo al contempo un forte legame con le radici culturali del territorio.
Il Salone si colloca nel solco delle politiche regionali di valorizzazione delle aree interne e dell’agroalimentare di qualità, diventando un laboratorio permanente di confronto tra enti locali, associazioni di categoria, imprese e università.
Un format esperienziale e tecnico
L’edizione 2025 — in programma dal 31 ottobre al 2 novembre — propone un articolato calendario di appuntamenti che alternano momenti divulgativi, tecnici e promozionali.
Oltre al mercato dedicato ai tartufi freschi e ai prodotti derivati, il Salone ospita:
- Laboratori sensoriali e analisi organolettiche sul tartufo bianco pregiato, finalizzati alla conoscenza dei parametri qualitativi e delle caratteristiche aromatiche.
- Show cooking professionali, incentrati sulla corretta manipolazione e valorizzazione del prodotto in cucina, con particolare attenzione alla conservazione del profilo aromatico.
- Masterclass tematiche dedicate all’abbinamento del tartufo con oli, vini e materie prime locali, in un’ottica di integrazione fra filiere umbre d’eccellenza.
- Laboratori formativi per studenti e operatori, volti a trasferire competenze in materia di ricerca, tracciabilità e tutela della risorsa tartufigena.
- Gara cinofila di cavatura del tartufo, elemento simbolico che richiama la tradizione e l’importanza del binomio uomo-cane nella raccolta sostenibile.
- Eventi culturali e talk professionali, che affrontano temi di gestione del bosco, impatto climatico e modelli di governance del territorio.
Un evento strategico per il sistema del tartufo
Il Salone si distingue per un approccio integrato e multidisciplinare: non una semplice mostra mercato, ma una piattaforma di dialogo che mette in relazione istituzioni, operatori economici e mondo accademico.
Grazie a questa impostazione, la manifestazione contribuisce alla costruzione di una filiera più coesa e qualificata, promuovendo buone pratiche di raccolta, tracciabilità e certificazione del prodotto.
L’iniziativa favorisce inoltre lo sviluppo di nuove sinergie fra enogastronomia e turismo esperienziale, rafforzando il posizionamento di Città di Castello come polo d’attrazione per un pubblico di professionisti, buyer e appassionati di alto profilo.
Impatto e prospettive
L’esperienza maturata nelle precedenti edizioni dimostra come un evento di questo tipo possa generare ricadute economiche e reputazionali concrete per il territorio.
Il Salone non solo stimola la domanda di tartufo e prodotti derivati, ma consolida l’immagine dell’Umbria come area di riferimento per la qualità, la sostenibilità e la cultura gastronomica.
In un contesto in cui la gestione del bosco e la salvaguardia della biodiversità diventano temi centrali, il Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato rappresenta un modello replicabile di governance territoriale: una manifestazione che unisce la valorizzazione del prodotto all’educazione ambientale e alla promozione culturale.
Insomma, il Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato di Città di Castello si conferma come evento cardine nel calendario fieristico italiano e laboratorio d’innovazione per la filiera del tartufo.
La sua forza risiede nella capacità di coniugare dimensione economica, culturale e scientifica, costruendo un racconto coerente del tartufo come risorsa identitaria e sostenibile.
Un appuntamento imprescindibile per chi opera nel settore e desidera comprendere — e anticipare — le nuove traiettorie di sviluppo del “diamante della terra”.