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EDITORIALE: Il Tartufaio Italiano sbarca online: una nuova stagione per la nostra rivista

di Pietro Guida

Questo numero del Tartufaio Italiano segna l’inizio di una nuova stagione. Per la prima volta nella nostra storia, la rivista si apre al mondo digitale: un passo importante, frutto della volontà di raggiungere un pubblico più ampio e di rendere la nostra voce sempre più autorevole e accessibile. La transizione al formato online non significa perdere il legame con la nostra storia e con i nostri soci, anzi. I membri della FNATI avranno una corsia preferenziale: potranno accedere in anteprima ai contenuti, interagire con la redazione, contribuire con esperienze, domande, osservazioni.

La digitalizzazione, in questo senso, non è una moda, ma una scelta strategica. Vuol dire permettere anche a chi vive in territori non serviti dalla distribuzione cartacea, o a chi cerca aggiornamenti rapidi e consultabili ovunque, di sentirsi parte di questa grande famiglia. Significa costruire uno spazio di informazione e confronto aperto, aggiornato, capace di interpretare i cambiamenti in corso nel mondo del tartufo con tempestività, passione e competenza.

Un numero ricco, tra attualità e approfondimento

Il numero che tenete tra le mani (o che scorre sotto i vostri occhi digitali) è uno dei più densi e ricchi degli ultimi anni. Al centro, lo scorzone, il tartufo estivo, che sempre più dimostra potenzialità commerciali e gastronomiche ancora da esplorare. A questo tema dedichiamo un doppio approfondimento, tra analisi di mercato e spunti creativi per la cucina professionale.

Non manca l’attualità normativa, con la presa di posizione della FNATI sul recente decreto legge che rischia di penalizzare la libera cerca e l’identità dei cavatori: “è una legge calata dall’alto” è il monito che emerge forte da queste pagine. In questa direzione si muove anche l’audizione al Senato del nostro presidente Fabio Cerretano sul DDL 1412, dove ancora una volta abbiamo chiesto che non venga compromessa la storia e la passione di chi vive il bosco da protagonista.

Dall’Abruzzo alla Puglia, la rivista esplora i territori: Pescina si fa crocevia del dibattito nazionale, mentre nel Sud si registrano nuove scoperte con ben 9 varietà autoctone di tartufo individuate tra Gargano e Salento.

Non mancano le note dolenti: il racconto della “guerra del tartufo” con l’inquietante processo per l’uccisione di 11 cani da ricerca ci ricorda quanto alta sia la posta in gioco.

Infine, uno spazio all’editoria e alla cultura: il nuovo libro di Stefano Bordoni, la conferma di Mauro Degiacomi alla guida del Centro nazionale Studi Tartufo e un focus sul Tuber magnatum e sulla necessità di tutelarlo con maggiore consapevolezza.

Questo numero è una dichiarazione d’intenti: informare, stimolare, difendere e raccontare. Ora anche online.
Buona lettura.