News dal mondo del tartufo

  • Asti, sequestrati tartufi neri venduti fuori stagione 

I carabinieri Forestali hanno sequestrato circa mezzo chilo di tartufi neri in un esercizio commerciale della città, poiché messi in vendita durante il periodo di divieto. Il valore stimato del prodotto è di circa 150 euro.

Il commerciante, oltre alla confisca dei tartufi, dovrà pagare una sanzione amministrativa di circa 1.700 euro. La normativa regionale disciplina infatti con precisione tempi e modalità di raccolta e commercializzazione dei tartufi, imponendo periodi di fermo biologico per tutelare la specie e garantirne la riproduzione naturale.

L’operazione rientra nell’ambito dei controlli avviati dai carabinieri Forestali per vigilare sul rispetto delle regole in materia agro-alimentare e per salvaguardare la biodiversità piemontese.

  • Al via il primo Corso Nazionale di Alta Formazione sulla filiera del tartufo

È iniziato ufficialmente il primo Corso Nazionale di Alta Formazione “La filiera del tartufo: dal bosco alla tavola”, promosso dal CREA in collaborazione con il CONAF e con il patrocinio di importanti società scientifiche italiane.

Il programma, articolato in dieci moduli online per un totale di 30 ore, è stato ideato dal Network CREA “tartufi & tartufaie”, nato nell’ambito dell’Osservatorio Innovazione Ricerca e Sviluppo. Il gruppo di ricerca multidisciplinare coinvolge 22 ricercatori e tecnologi appartenenti a sette Centri di ricerca CREA, con l’obiettivo di affrontare in modo integrato le sfide legate alla conservazione, gestione e valorizzazione sostenibile del tartufo e delle tartufaie.

Il corso mira a formare professionisti e operatori della filiera, con un approccio che combina ricerca scientifica, sostenibilità ambientale, buone pratiche agronomiche, trasformazione del prodotto e strategie di mercato. I contenuti spaziano dalla biologia alla gestione forestale, dalla normativa alla commercializzazione, fino a marketing ed export.

Destinatari del percorso sono tartufai e tartuficoltori, agronomi e forestali, vivaisti, tecnici pubblici, studenti universitari e operatori del settore agroalimentare e turistico, per i quali il corso rappresenta un’opportunità di crescita e di formazione specialistica in un comparto strategico per l’economia rurale italiana.

  • Tracciabilità hi-tech per i tartufi: parte il progetto con AI e blockchain

Una combinazione di analisi chimica, intelligenza artificiale e blockchain entra a servizio della tracciabilità dei tartufi. Farzati spa, insieme a xFarm Technologies e alla Fondazione Edmund Mach, in collaborazione con Truffleland (Urbani Tartufi), ha lanciato un progetto innovativo per certificare la provenienza del Tuber melanosporum e del Tuber aestivum.

L’iniziativa è promossa e co-finanziata da BI-REX nell’ambito dei fondi Next Generation Eu (Pnrr) e con il contributo della Fondazione Vrt. Dopo due anni di sviluppo e test, il programma entra ora nella fase di applicazione e diffusione.

Cuore del sistema è la tecnologia BluDev di Farzati, che attraverso l’analisi biochimica, l’elaborazione con algoritmi di intelligenza artificiale e l’archiviazione su blockchain genera per ogni lotto un’impronta digitale unica, garantendone autenticità e provenienza.

Il progetto ha un potenziale rilevante per l’Umbria, tra le regioni italiane più vocate alla tartuficoltura, dove il comparto ha un valore stimato tra i 10 e i 15 milioni di euro l’anno. A livello globale, il mercato del tartufo fresco e trasformato, oggi compreso tra 550 e 600 milioni di dollari, potrebbe superare 1 miliardo entro il 2030, con una crescita annua prevista tra il 6 e l’8%.

La tracciabilità certificata punta a rafforzare la competitività delle imprese italiane, sostenere l’export e posizionare il tartufo sui mercati premium internazionali.

 

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