
Puglia terra di tartufi: scoperte 9 varietà autoctone tra Gargano e Salento
La Puglia si candida ufficialmente a diventare una delle nuove protagoniste italiane nel mondo del tartufo. Durante un recente convegno organizzato da associazioni tartufigene locali, è stato presentato un quadro sorprendente: nella regione sono presenti ben nove varietà di tartufo, distribuite su sette aree tartufigene e in 58 comuni, dal Gargano fino al Salento.
Tra le specie più diffuse figurano lo scorzone, il bianchetto, l’uncinato e il mesenterico, tutte varietà già conosciute e apprezzate nel panorama gastronomico nazionale. Tuttavia, la vera novità sta nell’avere mappato con precisione la diffusione del tartufo anche in territori dove la tradizione tartuficola non era ancora ufficialmente riconosciuta.
Questo censimento e l’attenzione crescente da parte delle istituzioni aprono a scenari interessanti: la tartuficoltura può rappresentare una risorsa economica alternativa, soprattutto nelle zone colpite da crisi agricole, come il Salento, dove l’epidemia di Xylella ha devastato l’olivicoltura.
Durante l’incontro, al quale hanno preso parte agronomi, imprenditori agricoli, esperti ambientali e chef, è stato sottolineato come lo sviluppo di una filiera del tartufo pugliese possa generare valore non solo per il mercato alimentare, ma anche in ottica di turismo esperienziale ed enogastronomico.
La Regione Puglia, intanto, si è detta pronta a sostenere iniziative di ricerca, formazione e promozione. L’obiettivo è chiaro: far emergere un potenziale ancora inespresso e posizionare la Puglia tra le regioni di punta per la produzione e valorizzazione del tartufo italiano.
Per gli amanti del tartufo e gli operatori del settore, si apre così una nuova e promettente frontiera tutta da scoprire.