Intervista a Federico Virili, fondatore di ITA Truffle: “Autenticità e contatto diretto, così valorizzo il tartufo”
Dalla passione trasmessa dal padre alla creazione di una tartufaia certificata di oltre un ettaro, fino alla nascita di un marchio che punta sulla qualità artigianale e sulla filiera corta. È questa la storia di ITA Truffle, giovane realtà umbra che sceglie di distinguersi dalle grandi produzioni industriali per offrire un tartufo e derivati genuini, legati al territorio. Ne abbiamo parlato con il suo fondatore, Federico Virili, che ci ha raccontato la sua visione e i progetti futuri.
Come nasce la tua passione per il tartufo?
«L’origine viene da mio padre, che fin da quando ero bambino mi portava nei boschi con i cani per la caccia al tartufo. All’inizio era un divertimento, poi è diventata una vera passione. Insieme abbiamo creato la nostra tartufaia, oggi certificata e di oltre un ettaro con più di 300 piante micorrizate».
Da questa esperienza familiare come sei arrivato a fondare ITA Truffle?
«Visto che il prodotto c’era, ho deciso di ampliare la clientela e dare vita a un’azienda. ITA Truffle è ufficialmente attiva da settembre 2024 e di fatto operativa da fine maggio 2025».
Perché hai scelto di differenziarti in un territorio come l’Umbria, già patria del tartufo e di aziende importanti?
«Volevo distinguermi dalle produzioni industriali. La mia scelta è quella di usare solo il tartufo della mia tartufaia, senza andare a prenderlo all’estero, e trasformarlo in lavorazioni e vendita diretta. Il punto di forza è proprio questo: un prodotto genuino, artigianale e trasparente».
Parliamo dei tuoi prodotti: oggi cosa offre ITA Truffle?
«Al momento produco due salse, una con l’8% e una con il 20% di tartufo. Non hanno aromi chimici né additivi: solo olio, funghi e tartufo. Controllo personalmente ogni processo e così riesco a garantire un sapore autentico, diverso da quello che si trova spesso sul mercato. A breve lancerò anche un olio e una nuova crema. Inoltre collaboro con ristoranti locali che valorizzano i prodotti del territorio. Offro anche tartufo fresco».
Quanto è difficile per un giovane imprenditore entrare in un mercato così competitivo?
« All’inizio non è semplice. Le fasi burocratiche, gli attestati e tutte le pratiche sono impegnative, soprattutto se le affronti da solo. Io non mi sono affidato a nessuno: ho provato a partecipare a un bando regionale ma non l’ho vinto, quindi ho investito tutto di tasca mia. Oggi ho una base logistica chiusa al pubblico, dove gestisco spedizioni e imballaggi. Attualmente la produzione delle ricette è affidata a terzi, ma l’obiettivo è aprire un mio laboratorio e gestire tutto in autonomia».
Come stai cercando di farti conoscere?
«La vendita è principalmente online. È vero che oggi è più facile pubblicizzarsi, ma c’è anche il rischio di confondersi in mezzo a tanti. Per questo punto molto sul contatto diretto con il cliente, spiegando ogni fase del mio lavoro».
Qual è il messaggio che vuoi lasciare ai giovani come te?
«Di seguire le proprie passioni. Non è facile, ci sono difficoltà, ma se ci credi e lavori con costanza si può trasformare un sogno in un progetto concreto».